Lo scorso weekend, bazzicando nei social network, mi sono imbattuto in una delle tante pagine che vivacizza la vita delle comunità virtuali. Stava condividendo immagini di scherno verso utenti che (purtroppo per loro, ma chi è causa del proprio mal pianga sé stesso) diventano agli occhi degli internauti dei veri e propri “u-tonti“, per via di immagini o foto condivise in rete contenenti situazioni imbarazzanti, opinioni discutibili o strafalcioni.
Lo scherno in rete è – lo si sa – facile, irriverente, quasi sistematico e spesso geniale: non perdona scivoloni nemmeno a politici, professori, alte cariche dello Stato, esperti vari, e via discorrendo.
Mi sono perciò chiesto in che situazioni potrebbero finire i miei studenti a breve, dato che sempre più genitori non controllano cosa facciano i figli online e l’età dei minori che si iscrivono sui social network aggirando i controlli d’età dei moduli di registrazione è sempre più bassa.
Che strumenti, quali armi potrei dare loro per difendersi o prevenire possibili gogne pubbliche, che a volte hanno effetti e risvolti devastanti negli adolescenti? Tra le tante opzioni disponibili, in primis ho ritenuto doveroso andare a potenziare la lettura. Chi legge impara non solo a scrivere in modo più corretto, ma anche a strutturare meglio il pensiero, ad aprire la mente, a saper meglio fronteggiare a livello emotivo alcune situazioni complesse.
Ho deciso pertanto di realizzare un intervento durante la lezione d’Italiano del lunedì per promuovere la lettura:
- nella prima parte scoprendo attraverso una discussione aperta quali necessità e vantaggi abbiano spinto l’Uomo ad inventare sistemi di scrittura e lettura, dall’antichità ad oggi;
- nella seconda parte mostrando agli studenti cosa comporti non sapere leggere, scrivere e studiare quando ci si avventuri nell’universo della rete internet e dei social network, in chiave ilare e scherzosa visionando e commentando assieme le stesse immagini di scherno che avevo trovato online durante il weekend e da cui erano partite le mie preoccupazioni;
- nella terza parte chiedendo agli allievi di scegliere che destino abbracciare, se voler essere dei “vincenti” o delle persone in balia della propria ignoranza.
Allego e condivido il file pdf della lezione, che potrebbe essere utile non solo ad altri colleghi ma anche a genitori, educatori, …
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